IL DIBATTITO DELLA SCUOLA

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ÉCOLE EUPOPÉENNE DE PSYCHANALYSE

IL DIBATTITO DELLA SCUOLA N° 4

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8 DÉCEMBRE 1999

PROPOSITION par Roberto Cavasola

Propongo che venga aggiunto agli statuti il seguente articolo: "I membri si incontrano per parlare della Scuola e della psicoanalisi, secondo modalità da loro scelte. Se lo desiderano, possono comunicare i risultati dei loro incontri al CN e alla SN." Può sembrare strano che si proponga un articolo apposta per fare avvenire qualcosa di cui ci si aspetterebbe che avvenisse spontaneamente, eppure non credo che i membri si incontrino tanto tra di loro e parlino tanto tra di loro. Ora sono i membri, con la loro responsabilità, la loro attività, a dare il supporto concreto della Scuola. Esistono attualmente due livelli: quello delle istanze CN e SN, e d'altra parte le grandi assemblee, o gli incontri con le segreterie di città. Nel primo caso alle discussioni partecipano solo alcuni membri, cioè quelli che partecipano alle istanze direttive; nel secondo caso alle riunioni partecipano anche membri corrispondenti, e aderenti, eventualmente altri, e ciò lascia a volte poco tempo alla discussione, impedisce che vengano trattati degli argomenti che richiedono una certa discrezione e sopratutto porta a una specie di confusione circa il grado di coinvolgimento di ciascuno, e in particolare dei membri, nella Scuola. Mancano dei momenti in cui i membri, i membri soltanto, come tali - cioè escludendo i corrispondenti e gli aderenti e non coinvolgendo le istanze direttive - possano parlare tra loro, semplicemente. Sarebbe al tempo stesso un modo per far valere la responsabilità di ciascun membro, rispetto al fatto che la Scuola altro non è che l'aggregazione dei membri, e di permettere che ciascuno sviluppi la propria idea sulla sua modalità di intendere la Scuola e possa farsi un'idea di come la vedono i suoi colleghi. Sarebbe anche un modo di avere una certa dimensione sociale più sviluppata di quanto lo sia ora, e una maggiore conoscenza tra colleghi. Vedo questi incontri come qualcosa di non burocratico, di non legato all'esecizio di un potere. Purtroppo, data la geografia dell'Italia, andrebbero fatti per città, senza escludere però che se lo desiderano, i membri si incontrino anche al di fuori delle città. Insomma, una cosa molto informale, che potrebbe essere l'uovo di Colombo per avere una nuova dimensione sociale e culturale nella Scuola.In fondo sarebbe qualcosa di simile ai dibattiti su Internet, ma con i membri in carne ed ossa, e una minore ufficialità, visto che avverrebbero in ambiti più ristretti e informali, e quindi anche più intimi.In sostanza, potrebbe trattarsi semplicemente di andare ogni tanto a cena insieme, senza darsi delle regole troppo rigide.

P.S. Condivido le preoccupazioni di Massimo Recalcati circa l'insegnamento nella Scuola e nell'Istituto.

13 DÉCEMBRE

 

LETTRE AUX PARTICIPANTS DU 18 DÉCEMBRE par Miquel Bassols

Chers collegues, Pour un bon deroulement du debat du 18 decembre, etant donné le nombre de collegues ayant d'ores et deja manifeste leur desir d'intervenir, je demande a ceux qui veulent lire un texte lors de la réunion de me l'envoyer par mail jeudi 16 décembre au plus tard. Cette lecture ne devra pas depasser les cinq minutes, car l'essentiel, c'est le débat de vive voix, alors que les textes écrits peuvent être placés sur AMP-Corriere. On entendra d'abord les discours des responsables, puis la lecture des textes envoyes, enfin nous passerons au debat proprement dit. Si des collègues desirent diffuser un ou des textes ecrits à l'entree de la salle de reunion, je leur demande de me les faire parvenir egalement par mail le 16 decembre au plus tard.

Miquel Bassols, President EEP

13 DÉCEMBRE 1999

 

COMMENTO IA PARTE par Antonio Di Ciaccia

Cari Colleghi, vi invio la prima parte del Commento a cui Jacques-Alain Miller si riferisce nella sua lettera a Lucrezia. Cordialmente, Antonio Di Ciaccia COMMENTO AL PROGETTO DI STATUTI PER LA COSTITUENDA SCUOLA IN ITALIA (da ora: Progetto) Antonio Di Ciaccia Introduzione al commento Questo testo commenta il Progetto di Statuti apparso su "APPUNTI" n. 67. Spesso il Commento fa riferimento agli Statuti dell'EEP-ECFB (Escuela del Campo freudiano de Barcelona) o dell'EBF (Ecole Brésilienne de Psychanalyse), per un motivo molto semplice: si tratta delle ultime Scuole istituite dall'AMP (la seconda nel 1995, la prima, i cui Statuti sono stati appena votati a Barcellona nel corso del mese di novembre, prenderà forma nel mese di maggio prossimo, a Madrid). Chi vorrà, potrà consultare questi Statuti nella Biblioteca del Campo freudiano (via dell'Archetto 20 - 00187 Roma).

CAP. I - COSTITUZIONE E SCOPO DELL'ASSOCIAZIONE

ART. 1 - DENOMINAZIONE E' stato dimenticato d'indicare che si tratta di "un'associazione senza scopo di lucro" (Statuti Dell'Ecole de la Cause freudienne (da ora ECF): loi 1901; Statuti ECFB: sin animo de lucro). Tiene conto questo Progetto della recente normativa circa Associazioni di questo tipo?

CAP. II - I MEMBRI

ART. 6 - ADESIONI E COMPOSIZIONE Si usano due termini per la stessa categoria: "Membri" et "Soci". Scegliere. Aggiungere, come in ECFB: "L'Associatione è composta di membri ammessi dal Consiglio, che si ordinano in funzione dei titoli e categorie dell'art. xx (AME, AE etc).

1) Membri. Bisogna correggere e riprendere ECFB: sopprimere: "Si può diventare membri... a) attraverso la procedura della passe... ; b) per nomina su iniziativa del Consiglio...", e sostituire con: a) "si diventa membro su domanda indirizzata alla Direzione. Il Consiglio decide dell'accettazione". b) "La Commissione della passe può proporre al Consiglio l'accettazione di membri...". Un membro non è nominato dal Consiglio, ma accettato. Comunque il punto importante è il seguente: il Progetto permette la domanda per diventare membro solo attraverso la passe ed esclude la domanda diretta alle istanze direttive, e quindi, in questo caso, i membri corrispondenti non potranno diventare membri se non per cooptazione da parte del Consiglio. Personalmente, in Italia, conosco soltanto il "Circolo della Caccia" del Palazzo del Principe Borghese che funziona in questo modo.

2) Membri Corrispondenti. Non esistono in ECFB. Comunque nel gruppo italiano c'è qualcosa che non va, poiché una minorità - i membri EEP sono solo 42 - dirige un insieme di 225 personne, di cui 116 sono Membri corrispondenti (a cui è concessa qualche briciola: cfr. più avanti) e 67 Membri aderenti, senza alcun diritto). Notiamo che per diventare membri corrispondenti c'è bisogno di fare domanda. Un altro punto: gli Aderenti sono citati (ultima riga) ma il testo non dice chi siano, come siano accettati, se devono fare domanda e a chi eventualmente devono rivolgerla ecc.

ART. 7 - DIRITTI I diritti riguardano chi? i membri? i membri corrispondenti? tutti e due? Specificare. L'ultima riga mostra bene che i soli veri Membri sono... i Membri, dato che ai Membri corrispondenti si può dare e togliere a piacere il diritto di voto. Inoltre i Membri corrispondenti non hanno diritto a nessun titolo (cfr. art. 13) e non possono far parte di nessuna istanza nazionale, né del CN né della SN. Da notare che gli aderenti non possono avere incarichi nemmeno nelle segreterie locali.

ART. 8 - DOVERI In questo articolo si mettono sullo stesso piano "uniformarsi a quanto stabilito dall'Assemblea generale" e "seguire le indicazioni e le normative del Consiglio e del Direttivo". Bisogna togliere il riferimento al Consiglio e al Direttivo, come in ECFB. L'autorità suprema di un'associazione è solo l'Assemblea generale e non i suoi organi di funzionamento, che devono invece attenersi alle indicazioni dell'Assemblea generale.

ART. 9 - PERDITA DELLA QUALIFICA Seconda riga: si parla di "Direzione". All'art. 7 si parla di "Direttivo". Se si tratta della stessa istanza, ci vuole lo stesso termine. Altrimenti: specificare. Quarta riga: idem per i termini "Consiglio statutario" e "Consiglio" (cfr. art. 6). Ultimo punto: non si capisce la frase "... denunciati dal Consiglio...". In Progetto, si parla di Aderenti e di Partecipanti. In che modo questi possono non esserlo più? Specificare.

ART. 11 - INSEGNAMENTI Chi può insegnare? solo i membri? anche i membri corrispondenti? anche gli aderenti? Specificare. Prevedo problemi a non finire. Perché i membri "devono" informare? In ECFB: "los miembros informan..."; in EBP: "Os membros e os aderentes informarao...".

ART. 12 - PARTECIPANTI Dunque, oltre ai Membri, Membri corrispondenti, ai non meglio identificati Aderenti, ecco anche i Partecipanti. Spero che la lista sia chiusa. Qui leggo che almeno questi possono fare domanda. CAP. III - TITOLI E GARANZIA Sarebbe bene che questo capitolo figuri solo dopo quello sull'Assemblea, organo sovrano, e dopo quello sulle istanze di direzione. Idem per la passe.

ART. 13 - TITOLI Nelle altre Scuole viene ricordato che il titolo di AE è transitorio. Perché non viene indicato in questo specifico articolo?

ART. 14 - COMMISSIONE DI GARANZIA La Commissione è composta da 6 membri AME, più il Direttore. In ECFB, più il Presidente del Consiglio. Perché il sorteggio per la prima permutazione è effettuata dal Consiglio e non nella Commissione stessa? Altrove non è così. Inoltre: "Ogni anno, uno dei due membri viene eletto dalla Commissione stessa tra i membri che non fanno parte di essa; l'altro è nominato dal Consiglio". In ECFB, invece: " ...el otro es nombrado por el Consejo estatutario fuera de su seno". In ECFB, anche se non vi è incompatibilità nell'essere membro della Commissione della Garanzia e del Consiglio (cfr. più avanti) viene però escluso che il Consiglio nomini alla Commissione della Garanzia un suo membro in funzione. La prima nomina dei membri della Commissione nel Progetto avviene per accordo interno tra i membri AME italiani. In ECFB la prima nomina è effettuata dall'AMP.

ART. 15 - I CARTELLI DELLA PASSE Bisogna cambiare il titolo dell'art. e mettere, come in ECFB, il termine "Commissione", termine più vasto e che include il cartello della passe propriamente detto, il cartello di segreteria e il collegio della passe. Da notare che non è il cartello della passe ad accordare per 3 anni il titolo di AE, bensì l'AMP. Comunque il punto importante è un altro: diversamente da tutte le altre Scuole, nessuna mensione è fatta, in questo articolo, dell'AMP. Alla seconda riga, una svista: non "...si trovano...", ma "...si trova..." CAP. IV - ASSEMBLEA GENERALE Bisogna mettere in ordine gli articoli: prima si dice che cos'è, poi che cosa fa, poi come lo fa e infine chi lo convoca. Quindi: art. 16, art. 19, artt. 17 e 18.

ART. 16. - COMPOSIZIONE DELL'ASSEMBLEA GENERALE "L'Assemblea generale... è la riunione di tutti i suoi soci". Chi sono costoro? Aggiungere, come in ECFB: "organo soberano de la Asociation".

ART. 17 - CONVOCAZIONI Bisogna rivedere tutto l'articolo: in ECFB viene mensionata l'Assemblea straordinaria solo per modificare gli statuti e per dissolvere l'Associazione. Invece la differenza tra l'Assemblea ordinaria e quella straordinaria è vaga nel Progetto dove esse sono una fotocopia una dell'altra: la prima è convocata dal Direttivo con l'accordo del Consiglio e la seconda dal Consiglio con l'accordo del Direttivo. (Sembra di leggere Tintin: Dupond et Dupont). La vera istanza terza, l'AMP, non viene, in questo articolo, nominata. Inoltre la frase: "Le decisioni sottoposte a votazioni saranno prese a maggioranza semplice dei voti validi" vale per tutte e due le Assemblee? Generalmente le decisioni di un'Assemblea straordinaria vengono prese a maggioranza dei due terzi dei votanti. Farò notare che è molto diverso dire che le decisioni saranno prese con una percentale x di "voti validi" e dire "dei votanti". Altra svista: nella convocazione viene indicato l'ordine del giorno, l'ora, il luogo ma non la data. Le convocazioni sono inviate "almeno 15 giorni prima". In ECFB: "21 dias". Conoscendo la posta italiana sarebbe meglio scrivere: "almeno 30 giorni prima".

L'ART. 18 E' da rivedere tutto, per quanto detto. Tuttavia un appunto. Che vuol dire: "il verbale della seduta precedente (verrà) approvato o modificato"? Si può forse modificare un verbale?

ART. 19 - FUNZIONAMENTO Lo spirito dell'articolo del Progetto è inficiato fin dall'inizio: si inizia con i doveri, invece di cominciare con i diritti. Quindi, non: "L'assemblea deve (...) ascoltare...", ma come in ECFB: "La Asamblea general (...) tiene las siguientes funciones: Aprobar...". Inoltre i punti dell'ECFB sono ben 7. Solo 4 nel Progetto. L'Assemblea dell'ECFB è sovrana, lo è l'Assemblea italiana?

13 DÉCEMBRE 1999

 

SUGLI STATUTI par Luca Zendri Cari colleghi, ho seguito con attenzione il dibattito sulla Scuola. Vorrei aggiungervi un mio cortibuto, riguardo la bozza dello Statuto, pubblicata sul n.67 di Appunti, a pagina 3. La legislazione italiana, dal 1998, si è fatta rigorosa. In precedenza ci si poteva riunire in associazione nei modi più vari. Dalla data della pubblicazione del decreto legge n. 460, il 2 gennaio 1998, è necessario adottare la massima trasparenza. La legge chiarisce innanzi tutto che l'assenza di fini di lucro deve essere ben delineata nell'articolo dello statuto che descrive l'attività primaria dell' associazione. Nella bozza di statuto SIP-AMP: - manca la formula "senza scopo di lucro"; - lo scopo, promuovere lo sviluppo della psicoanalisi in Italia, non esclude intenti di natura commerciale; - ciò è ribadito dal comma d) dell'art. 5 della bozza, in cui si parla di "ricavato per servizi resi". L'insieme dei tre punti non configura affatto una associazione senza fini di lucro. Non c'è niente di male a costituire una associazione di tipo commerciale, ma a questo punto occorre introdurre nello statuto, tra l'altro: - il Consigio di Amministrazione, - l'assemblea adegli azionisti; - il collegio dei sindaci. Nell'articolo 3, mezzi, si parla di riunioni, conferenza, convegni, seminari, pubblicazioni e altre atttività considerate necessarie. E' evidente che gli autori della bozza non hanno pensato ad attività occasionali. Anche su questo punto il Decreto legge (vedi art. 5 comma 1) è preciso: "non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione dgli scopi istituzionali (...) nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni", se e solo se, nello statuto dell'associazione è precisato: - il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione; - l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'ente, in caso di scioglimento, ad altra associazione con finalità analoghe; - la disciplina uniforme del rapporto associativo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa; - l'obbligo di redigere annualmente un rendiconto economico finanziario; - l'eleggibilità LIBERA degli organi amministrativi, la sovranità dell'assemblea dei soci, associati e partecipanti, anche riguardo i criteri della loro ammissione ed esclusione. Tutto ciò, nella bozza, manca (vedi capitolo V, art.20, comma a) e b)). In conclusione, mi sembra che la bozza di statuto sia, nella forma e nella sostanza, molto lontana dal dettato delle leggi dello Stato italiano. Inoltre, al di là delle gravi discordanze di cui vi ho parlato, mi chiedo: era questa la Scuola che mi aspettavo? NB. Questo testo è stato inviato alla lista di discussione sabato 27 mattina alla 10,30. Non è giunto ai colleghi per disguidi.

14 DÉCEMBRE 1999

 

LETTRE AUX COLLÈGUES ITALIENS par Esthela Solano-Suarez

Cher(e)s collègues et ami(e)s, Je viens par la présente parmi vous, prendre part au débat ouvert par Miquel Bassols, président de l'EEP. En effet, je me considère non seulement comme votre collègue, mais aussi comme votre amie, à partir des liens qui se sont tissés au fil du temps lors de nos rencontres à Turin, Milan, Palerme, où, réppondant à votre invitation, je me suis rendue pour partager des moments de travail riche et fructueux. Il m'a fallu un peu de temps pour comprendre les enjeux du débat, ces questions fondamentales qui doivent être mises à l'ordre du jour.Parce que l'Ecole ne peut pas s'enraciner dans un malentendu. Pour que l'acte ne soit pas passage à l'acte, il est nécessaire d'accomplir d'abord les tours requis du temps pour comprendre. Voilà qui, au cours de cette temporalité, au moment où l'on pouvait croire qu'en Italie un long processus de travail avait conduit nos collègues vers le moment de conclure, pour faire exister enfin en Italie une Ecole pour la psychanalyse, une lettre arrive. Surprise, étonnement et réveil s'en suivent, car elle nous averti de l'existence d'un véritable enfer, construit par nos soins, lequel nous attend au bout de notre course, ou mieux encore, qui nous engloutit déjà tous cuits ou crus, puisque dans ce monde clos - l'enfer relève toujours du cercle fermé - règne un monstre omniprésent et jouisseur. Peut-être par le fait que je viens de participer ce samedi à Toulouse à une après-midi préparatoire sur le thème "Les mille et une fictions de l'enfant", je ne peux pas m'empècher de considérer la version de la chose Italeinne donnée par "la lettre à Rosy", comme relevant de ce que Freud appelle une théorie sexuelle infantile. On le sait, les théories inventées par les enfants répondent à une nécessité de structure, voire, elles sont des réponses du réel, dans la mesure où "l'impasse sexuelle sécrète les fictions qui rationalisent l'impossible dont elle provient", comme l'enseigne Lacan. Il me semble que l'expérience de l'analyse nous apprend que, dans la mesure ou il a un corps et qu'il n'existe pas, l'Autre, lorsque nous le faisons exister dans son statut "d'Etre-suprême-en-méchanceté", prends corps d'une fiction, laquelle témoigne de la fixation de notre jouissance. Ce pourquoi, les "fixions" nous jouissent. Sait-on jamais, jusqu'à quel point l'empire du père, sauvegardé par le symptôme, est une sécrétion de notre secrète jouissance? "On bat un enfant" n'a pas d'autre racine que celle-là. En tout cas, la mienne d'expérience m'a appris une chose : lorsque notre propre rapport à la psychanalyse prend l'allure de l'enfer, il est sûr qu'il s'agit de notre propre rapport au désir. Alors la meilleure façon pour un analyste d'en sortir, c'est de reprendre à l'endroit du sujet-supposé-savoir, la position de l'analysant. Très cordialement à vous.